Il progetto Vento in Faccia nasce per liberare dalle proprie stanze persone con disabilità non autosufficienti.

Con biciclette speciali accompagniamo e doniamo il Vento in Faccia ed il respiro profondo di libertà.

Ci presentiamo

Il fondatore del progetto

Andrea Ferrigato

“In piedi aggrappato alla transenna aspettavo la volata del gruppo, mio papà ciclomotore era tra loro, la macchina del giudice, le sirene della polizia… e lo sprint, il vento del gruppo che ti lega lo stomaco e ti fa urlare “dai papà!!” È da lì che è iniziato tutto…

Dalle volate di mio papà di strada ne ho fatta, ho iniziato a correre in bici a quindici anni, dopo aver consumato il viale di casa è stato da subito facile vincere e divertirmi, in pochi anni sono diventato professionista, il più giovane in quegli anni, quando avere 21 anni ed esserlo già non era comune.

15 anni di carriera, intensa, vissuta allo spasmo, cercando il 100% sempre e fortunatamente terminata senza un se.

17 vittorie tra cui una tappa del Giro e due prove di coppa del mondo. Un milione di chilometri sulle gambe e la voglia immensa di continuare a farlo.

In foto: Andrea Ferrigato e Marco Pantani

Quando ho terminato la carriera, felice e stanco, ho collaborato con aziende nel mondo del ciclismo e poi con il tour operator Girolibero nel mondo dei viaggi in bici, ed è lì che ho scoperto la bici “pino”, un tandem che permette di portare persone con disabilità e da qui al progetto Vento in Faccia il passo è stato quasi naturale.

la nostra storia

Come è iniziato tutto

Tutto è iniziato da un appuntamento presso il centro diurno Studio progetto Onlus, dove Andrea è andato a  raccontare la sua storia da ciclista ed è lì che conosce Giovanni.

Giovanni si racconta: “ero un libero professionista amante dello sport,  praticavo downhill e free climbing, ero spensierato e felice ma… è proprio vero quando pensi di avere tutte le risposte la vita ti cambia tutte le domande. A seguito di un’operazione che doveva essere semplice, mi risveglio paralizzato e senza la parola… e allora? e allora devi imparare a convivere con la disabilità (non la puoi sconfiggere) e reinventarti la tua vita.” 

Durante l’Incontro, Andrea gli propone di pedalare assieme con una  bici speciale su misura, Giovanni ci pensa un pò e poi accetta. 

Si parte! Una giornata meravigliosa… due ore di Vento in Faccia, sudore, risate e… il pianto del papà di Giovanni al termine della nostra pedalata ci emoziona e dà vita al progetto e alla voglia di far provare queste sensazioni a tantissime persone con disabilità.

la nostra visione

Perché è giusto che il sogno si realizzi

È giusto far provare a chi vive al chiuso o a mezz’aria, legato ad una sedia a rotelle, ad un letto, oppure a chi, semplicemente, in bici da solo non può andare, la sensazione del Vento in Faccia.  

Libertà di muoversi, libertà di spostarsi, libertà di vedere colori e paesaggi raggiungendoli con le proprie forze, con il proprio sudore, in sicurezza e in ottima compagnia.

Integrazione

Libertà

Incontri

Natura

Movimento

emozioni

Eccoci in azione!

un progetto, tanti dettagli

Le caratteristiche del progetto

Dove pedaliamo

Fondamentale è poter pedalare su piste ciclabili adatte alla nostra tipologia di  biciclette. La ciclabile dell’Agno, la ciclabile dell’Ostiglia, quella del Brenta, quella del Sile o quella della Valsugana per citarne alcune.

In che modo

Con biciclette speciali, poste sulle misure antropometriche della persona disabile che potrà pedalare o lasciarsi trasportare dalla guida, i piedi ben fissati ai pedali da sostegni speciali faranno muovere le gambe in sincronia con la guida.
Vi sono delle cinghie che legano il corpo al sedile per evitare di scivolare ai lati, due supporti per le mani lungo il telaio.

Chi guida

Guidare questa bici è molto difficile, bisogna essere esperti ciclisti ma soprattutto avere pedalato molto e non reagire frenando in caso di pericolo. Vi è la possibilità di scegliere un modello a tre ruote ma troveremo alcune difficoltà di circolazione sulle piste ciclabili. In pratica la nostra guida ideale è un ex professionista in buona forma fisica.

Assistente

Un altra figura fondamentale è l’accompagnatore, che può essere anche un non esperto di bici ma deve supportarci nel far salire la persona disabile e aiutarci nelle fermate lungo il
percorso.

Quanto pedaliamo

Dall’arrivo del disabile abbiamo bisogno di circa 30 min per sistemare la bici. 1 ora di pedalata, con pausa di 20 min a metà percorso. Ritorno e saluti sono circa 2h e 30 min a persona. Tutto questo per due giorni a settimana con aggiunta di qualche uscita il fine settimana.

Assicurazione

L’Asd che segue il progetto potrà tesserare le guide, gli accompagnatori Oss e la persona disabile con tessera giornaliera della federazione UISP. Tale tessera prevede un’assicurazione infortuni e morte.

I nostri obiettivi

Accompagnare delle persone disabili in un giro in bicicletta può sembrare una cosa semplice e a noi piacerebbe che lo fosse, ma purtroppo non è così.

La gestione del progetto, il noleggio della bici, un van di supporto con i trasferimenti, l’accompagnatore, l’Oss o infermiere di supporto, la gestione delle biciclette ed il meccanico, l’assicurazione della persona disabile e degli accompagnatori sono costi sensibili ai quali dovremo trovare soluzione perché il progetto possa svilupparsi e vivere a lungo.

Per questo abbiamo bisogno di supporto da parte di chi crede in questo progetto e vuole vederlo crescere.

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